IDROLOGIA – I torrentisti conoscono il
pericolo di flash flood, o piena improvvisa. Le cronache si limitano a
descrivere l'effetto dell'onda di piena in termini di fatalità e soccorso dei
superstiti, occupandosi marginalmente degli aspetti idrologici. Il flash flood è
un evento raro e interessa aree remote a seguito di eventi meteorici
particolarmente intensi. Con il brutto tempo, i torrentisti si tengono alla
larga dalle forre. Paradossalmente, ciò contribuisce a rendere ancora più rara
l'osservazione del flash flood. Con questo non voglio dire che auspico che i
torrentisti entrino in forra durante i temporali per osservare gli eventi di
piena, tuttavia è spiegabile la generale scarsa percezione che si ha del
fenomeno.
Le
condizioni che causano eventi meteorici intensi possono svilupparsi molto
rapidamente, anche in Sardegna. Inoltre, il numero dei praticanti, e delle
uscite complessive di torrentismo nell'isola, cresce di anno in anno. La lancetta
dell'indicatore del pericolo si sposta verso valori più alti; ma non c'è da
preoccuparsi più di tanto, il rischio individuale decresce. Si tratta di una
caratteristica comune a molte attività umane. Lungi dal diffondere la cultura
del pericolo, che ha già troppi sostenitori, questo breve testo vuole solo
contribuire a incrementare il livello di preparedness.
Forra è un termine torrentistico che
afferisce alle materie della geografia fisica e della geo-morfologia. Indica
una gola stretta e profonda, caratterizzata da pareti laterali scoscese o
sub-verticali, dove la progressione è obbligata e le difficoltà sono costituite
dall'impossibilità di uscire o di evitare gli ostacoli presenti lungo il
percorso. Spesso, il fondo di una forra è sede di un corso d'acqua, ma non
necessariamente (forre fossili). Torrente
è un termine che rimanda all'idrologia, e indica un corso d'acqua di alimentazione
irregolare, legata al regime pluviale o pluvio-nivale, dove le difficoltà di
percorso sono legate alla presenza dell'acqua, in termini di livello e velocità.
Il
regime dei torrenti in Sardegna è caratterizzato da portate rilevanti misurate
nel periodo tardo autunnale, alternate a lunghi periodi di magra, ovvero di
secca, durante il periodo estivo. La prevalenza di suoli impermeabili o
semi-permeabili, su gran parte della superficie regionale, determina una
diretta e rapida risposta delle portate dei corsi d'acqua agli eventi
meteorici. In occasione di eventi meteorici particolarmente intensi, tale variazione
di portata si manifesta con il carattere di vere e proprie alluvioni.
Il
63% degli eventi di alluvionali registrati dalle cronache regionali, si sono
verificati nel mese di ottobre, il 23% dei casi, nel mese di novembre. Sono
stati raccolti dati di fenomeni occorsi nei mesi di gennaio, febbraio, marzo,
settembre e agosto; non se ne sono riscontrati nei mesi di aprile, maggio,
giugno, luglio e dicembre. La maggiore frequenza degli eventi alluvionali è
concentrata nei mesi immediatamente successivi alla stagione estiva, durante cui
si registrano le più alte temperature marine e i più intensi scambi termici tra
le masse d’aria d’estrazione polare e sub tropicale.
In
generale, la portata media annua di un corso d’acqua, Qm, è tanto
maggiore quanto maggiori sono l’altezza della pioggia raccolta in un anno [i],
in mm/anno, la superficie del bacino idrologico [A], in kmq, e la percentuale
di acqua che è raccolta dal drenaggio superficiale [C], e che dipende dalle
caratteristiche dei suoli del bacino considerato:
Qm=i*C*S.
Sotto
un certo numero d'ipotesi e di approssimazioni, l'ordine di grandezza della
portata dei torrenti montani si misura in decine di litri al secondo per ogni
chilometro quadrato di superficie del bacino idrografico. Si possono
ipotizzare, durante le magre, portate di pochi l/s/kmq. Probabilmente, durante
la stagione invernale, le portate crescono fino a raggiungere 30, o 60 l/s/kmq.
Sono
esclusi dalla trattazione i corsi d'acqua localizzati nelle aree carsiche per i
quali, l'estensione del bacino idrologico (S), non coincide con quella del bacino
idrogeologico, e la permeabilità (C), assume valori non confrontabili con i
restanti ambiti geologici.
La
carta pluviometrica della Sardegna consente di determinare, con un colpo d'occhio le aree dove le
precipitazioni sono maggiori, e dove i corsi d'acqua presentano statisticamente,
e a parità di condizioni, portate specifiche maggiori.
FLASH FLOODS – Nel luglio del 1999, si
registrò in Svizzera un incidente in cui 21 torrentisti furono vittime di un
flash flood, durante un'escursione lungo una forra considerata facile e
percorribile tutto l'anno. Il percorso di canyoning si sviluppa al di sotto dei
1.000 m di altitudine e il torrente è alimentato da un bacino idrologico di una
dozzina di kmq con precipitazioni dell'ordine dei 1.200 mm/anno.
Piogge
brevi e intense anche se interessano piccoli bacini di dimensioni comprese tra
qualche km2 e qualche centinaio di km2, possono generare
flash flood, che si manifestano a valle entro poche ore, talvolta entro poche
decine di minuti, rispetto all'evento che le ha causate.
I
flash flood sono determinati da eventi quali: brevi e intense precipitazioni
meteoriche, rottura o rilascio di acqua da parte di un'opera idraulica (diga,
sfioratore), un rapido scioglimento della copertura nivale.
Un
evento che interessa tutto, o in parte, il bacino idrologico di un corso
d'acqua, determina, dopo un tempo Tr, o tempo di risposta, una variazione della portata istantanea presso
una data sezione. Ciò avviene nel momento in cui la prima goccia di acqua che è
piovuta nel bacino raggiunge la sezione in questione. Trascorre, invece, un
tempo Tc, o tempo di colmo,
quando l'apice dell'onda transita presso la sezione considerata. È questo il
momento di massima portata. Al colmo, segue una diminuzione della portata e il ristabilimento
delle condizioni dopo un periodo variabile e confrontabile con il Tr.
L'onda
di piena si sposta verso valle a una velocità dell'ordine di qualche m/s, e
subisce progressivamente "un appiattimento" del picco della portata
istantanea e della ripidità del fronte. Si tratta dell'effetto della cosiddetta "laminazione" della
piena.
Il
tempo Tr si può valutare ipotizzando che la prima goccia che giunge
presso la sezione di misura, a partire dalle aree più distanti del bacino,
viaggi a una velocità di 1,5-3 m/s, determinata dalla pendenza e dalle
caratteristiche di copertura del suolo.
Il Tr di un bacino la cui asta principale sia lunga 3 km, è
dell'ordine dei 30 minuti.
I
fattori da considerare, nella valutazione del rischio di piena improvvisa,
sono:
·
ampiezza
del bacino: al crescere dell'ampiezza del bacino, crescono le portate di
piena, e i tempi di risposta, di picco e di esaurimento;
·
intensita’
delle precipitazioni: distinguere tra pioviggine <0,5 mm/h o pioggia
debole <2,5 mm/h, (limite di attenzione o di allerta), e pioggia forte>6
mm/h, rovescio>10 mm/h, o addirittura nubifragio>30 mm/h, condizioni che,
in forra, devono essere considerate come di vera e propria emergenza;
·
piovosita’
pregressa: la saturazione del suolo (riconoscibile quando l'acqua scorre in
ogni solco e riempie ogni depressione) è una condizione da ritenersi potenzialmente
pericolosa all'avvicinarsi di nuove perturbazioni, poiché garantisce che ogni
singola goccia di pioggia che cadrà nel breve periodo sarà trasportata a valle.
Piogge intense che avvengono dopo un periodo piovoso hanno maggior effetto
sulla portata di piena.
·
forma e
sviluppo del reticolo idrologico: a parità di estensione di un bacino
idrologico, gli eventi alluvionali si presentano con onde più ripide, se il
bacino ha una forma a ventaglio (numerosi affluenti a monte della forra e
maggiore efficienza drenante del reticolo), piuttosto che allungata lungo
un’asta principale, se ha un’elevata pendenza , se sono presenti ampie aree
senza vegetazione, o prive di suolo e rocciose.
·
interventi
artificiali di regolazione (dighe/opere di regimazione dell’alveo): in
presenza di opere idrauliche a monte, è utile informarsi presso i gestori degli
impianti circa modalità e tempi di rilascio delle acque. Esistono opere di
regolazione a funzionamento automatico che entrano in azione per regolare i
livelli e le portate di corpi idrici anche distanti dal recettore in cui ci si
trova. I rilasci di acqua non sono necessariamente
legati agli eventi meteorologici, es. impianti idroelettrici, scarichi di fondo.
Dato
il basso tempo che intercorre tra l'evento scatenante e la piena, la previsione
del flash flood con adeguato anticipo può avvenire quasi esclusivamente dalla
previsione meteorologica della precipitazione. Nella preparazione di un percorso di
torrentismo, è utile consultare le previsioni recenti, e informarsi circa
eventuali bollettini di allerta meteo che riguardino le aree obiettivo
dell'escursione e le zone circostanti.
Le
informazioni meteo devono essere integrate con l'osservazione attuale dello
stato idrologico dell'area in questione (valutazione della portata dei corsi
d'acqua della zona, saturazione dei suoli) e con le informazioni geografiche. Ad
esempio, se le celle temporalesche si muovono verso ovest, percorrere una gola
da ovest verso est fa sì che il cambiamento del tempo “passi sopra di noi”
durante la giornata, prima di interessare il bacino a monte.
A
titolo di esempio, si riportano nella sottostante tabella i risultati di una simulazione idraulica circa gli effetti di una
precipitazione intensa su due bacini di diversa ampiezza in condizioni di
saturazione del suolo.
STIMA DEL FLASH FLOOD IN DUE BACINI SARDI, simulazione comparativa
ESTENSIONE DEL BACINO
|
2 kmq (es. C.le di Muru Mannu)
|
14 kmq (es. Piscina Irgas)
|
LUNGHEZZA DELL'ASTA
|
5 km
|
9 km
|
INTENSITA' DELLA PIOGGIA
|
3 mm
|
10 mm
|
DURATA DELLA PIOGGIA
|
15 min (forte scroscio)
|
60 min (nubifragio)
|
TEMPO DI COLMO
|
30 min dopo l'inizio della precipitazione
|
50 min dopo l'inizio della precipitazione
|
PORTATA AL COLMO DELL'ONDA
|
1.000 l/s
|
10.000 l/s
|
INNALZAMENTO DEL LIVELLO
|
+1 o 2 m, localizzato
|
+1 o 2 m, quasi ovunque
|
La
stima delle portate di piena transitate lungo una forra in epoca recente, può
essere condotta con i metodi dell'idraulica, osservando le tracce lasciate da
eventi passati: livelli idraulici di erosione o di deposito, diametro dei
materiali litoidi trasportati, posizione dei relitti vegetali, profondità dello
scavo alla base delle cascate.
All'interno
di una forra, il tempo di preavviso di un fenomeno in rapida evoluzione può
essere inferiore a un minuto. In ordine di percezione, e secondo il racconto di
testimoni, si sono registrati:
·
aumento di livello/velocita’ dell’acqua;
·
attivazione di
vie di drenaggio precedentemente secche;
·
rumori (scroscio dell’acqua);
·
odori (pioggia/fango);
·
intorbidimento dell’acqua;
·
presenza di detriti galleggianti;
·
volo di uccelli, moto dell'aria improvviso.
Il
fronte della piena può avanzare rapidamente, presentarsi ripido (muro d'acqua) e
produrre un boato simile al tuono, ma non necessariamente. Per quanto riguarda
la reazione immediata a un evento di flash flood, si possono consigliare le
seguenti azioni: se non è possibile sforrare, disimpegnare immediatamente le
discese in corda, evitare di correre verso valle, abbandonare gli oggetti e
svestire lo zaino; cercare una posizione comoda, situata in alto, preferibilmente
presso un tratto di forra ampio e lontano da restringimenti a valle, presso il
lato interno di una curva, meglio se in presenza di vegetazione. Talvolta è
possibile fare riferimento al segno lasciato dal massimo livello raggiunto
dalle acque, in occasione di precedenti
fenomeni (detriti accatastati, vegetazione e suolo asportati, marcatura del
livello del fango). In ogni caso, occorre attendere al sicuro il completo
esaurimento del fenomeno o i soccorsi.
Può
essere utile aggiungere che, nel caso ci si trovi a valle di una confluenza
importante, potrebbe verificarsi l'arrivo di una seconda onda, dopo la prima.
Nel
caso di trascinamento da parte dell'acqua, assumere una posizione difensiva,
galleggiando sulla schiena e mantenendo i piedi in avanti, indossando il
casco. Attenzione, nuotare in tale
situazione e’ sempre pericolosissimo: la forza di trascinamento delle acque e’
molto maggiore di quanto ci si può aspettare, e le acque di piena trasportano pericolosi
detriti.
MISURA DELLE PORTATE - La misura della
portata di un corso d'acqua, nell'intervallo d'interesse per il torrentismo,
può essere effettuata in diversi modi.
a)
Metodo
volumetrico: Q=V/T [l/s], dove V: volume della sacca in litri, T: tempo
di riempimento in secondi. È applicabile per portate inferiori a qualche decina
di l/s, laddove sia possibile raccogliere la totalità del flusso d'acqua, ad
esempio presso una cascatella;
b)
Metodo
del moto uniforme: Q=10*H*V [l/s], dove H: altezza dell'acqua in cm, V:
velocità media della corrente in m/s. È applicabile dove la sezione dell'alveo
sia rettangolare e la velocità dell'acqua, costante su tutta la sezione, presso
un guado, ad esempio. Si tratta di un metodo impreciso. La velocità media della
corrente può essere facilmente sovrastimata, e con essa, la portata, anche di
un fattore 2. Tuttavia si tratta del metodo speditivo più utilizzato.
c)
Passaggio
per lo stato critico (salto): q=0,25*H2+2,5*H (formula semplificata per
H variabile fino a qualche decina di cm), dove q= portata specifica (l/s per
metro di sezione, b larghezza della sezione in m, Q=q*b, H: altezza dell'acqua
a monte del passaggio per lo stato critico, cm.
A
titolo esemplificativo, si fornisce la sottostante tabella che mette in relazione alcune delle forre sarde più interessanti e
fornisce uno strumento di confronto delle portate.
PORTATA DI
ALCUNI TORRENTI SARDI DURANTE IL PERIODO PIU' PIOVOSO
ipotesi q=30 l/s/kmq
Gola
|
kmq
|
l/s
|
Gola
|
kmq
|
l/s
|
Piscina
Irgas
|
13,8
|
400
|
Bacu
su Palu
|
3,4
|
100
|
Rio
Forru
|
13,8
|
400
|
Canale
di Muru Mannu
|
2,0
|
60
|
Rio
Pitrisconi
|
7,3
|
200
|
Rio
Tidiscolu
|
1,1
|
30
|
Bacu
sa Figu
|
6,8
|
200
|
Gola
di Punta Camedda
|
0,2
|
10
|
Bau
Vigo
|
5,6
|
170
|
Canyon carsici
|
||
Bau
Alase
|
5,0
|
150
|
Gorroppu
|
106
|
|
Rio
Sarcerei
|
5,0
|
150
|
Rio
Flumineddu
|
50
|
|
Rio
Coxinas
|
4,8
|
150
|
Codula
Orbisi
|
46
|
|
Rio
Linas
|
4,0
|
120
|
Badde
Pentumas
|
15
|
|
Rio
Arredaulu
|
3,8
|
120
|
Gorroppu
de Irofai
|
1
|
|
Gli
esempi numerici citati nel testo dovrebbero essere intesi come rappresentativi
di ordini di grandezza, e non costituiscono certamente dati statistici.
Si auspica che in futuro, anche grazie alle
attente osservazioni dei torrentisti, possa essere reso disponibile un campione
statisticamente significativo delle misure di portata delle forre sarde, unitamente
alle relative condizioni di percorribilità.
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